REGGIO EMILIA – Fino a quattro anni fa, 40 punti, il bottino attuale della Reggiana in serie B, avrebbero voluto dire salvezza. Gli ultimi campionati cadetti dicono che servono ancora tra i due e i quattro punti per stare tranquilli, e una decina per entrare nei playoff.
Che la Reggiana fosse un’ammazza-grandi lo sapevamo già visti i precedenti, anche con lo stesso Venezia. Sapevamo anche che si esalta con le squadre che giocano, motivo per cui, quando, specialmente in casa, affronta squadre che si chiudono a riccio, soffre. Il dato nuovo ed entusiasmante è stato il risultato in rimonta: le altre volte in cui, con Cremonese e Como, la Reggiana aveva recuperato un iniziale svantaggio, aveva però agguantato un pareggio, mai una vittoria. E poi ovviamente c’è il fattore tempo. Un’impresa del genere a un mese e poco più dalla fine del campionato ha un peso specifico enorme e consente, tanto per dire, di farsi bastare dei pareggi con Cittadella e Lecco. Anche se, anche questo lo sappiamo, la classifica ancora non perdona passi falsi: se la Reggiana ieri avesse perso sarebbe in piena corsa salvezza, mentre questi tre punti sono bastati a proiettarla verso sogni più grandi.
Il capitano Paolo Rozzio, fresco di rinnovo, ha dedicato l’impresa veneziana a Diego, piccolo tifoso morto pochi giorni fa, e alla sua famiglia.
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