REGGIO EMILIA – Quel giorno di 10 anni fa si disse: basta. Le immagini, le vittime, furono troppo per non dirlo. Morirono 368 persone al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013 e da allora la data è diventata la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.
Verrebbe da dire che quel “basta” pensato e urlato non sia servito a nulla, se consideriamo che in 10 anni 27mila persone, tra cui 1.100 bambini e adolescenti, hanno perso la vita nel Mediterraneo; se pensiamo al dramma di Cutro e a quello che è avvenuto negli ultimi mesi. Ma ricordare vuole dire ascoltare e dall’ascolto ci può essere speranza.
Marwa Mahmoud, consigliera comunale del Pd e componente della segreteria nazionale del partito, è stata invitata dal comitato 3 ottobre a prendere parte alla tre giorni di Lampedusa, culminati questa mattina col lancio di fiori bianchi in mare. Tre giorni nei quali la voce principale è stata quella dei 150 superstiti della strage del 2013 e dei tanti parenti dei dispersi che hanno dialogato con gli studenti dell’istituto comprensivo Pirandello. “Ascoltare le loro storie è significativo”, ha detto Mahmoud.
Il Comune di Reggio aderisce a questa giornata illuminando il teatro Valli e i Ponti di Calatrava: “Non c’è nessuno del Governo, nonostante l’importanza; vedere tanti superstiti qui, dopo 10 anni, restituisce la speranza che qualcosa possa cambiare; non è una scelta. Dobbiamo dare alternative legali a queste persone”.
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