REGGIO EMILIA – “Turisti per calcio” è il titolo di un libro uscito alcuni anni fa a firma della giornalista pugliese Mara Cinquepalmi. Un viaggio alla scoperta delle città protagoniste dei campionati di calcio del nostro Belpaese.
Il calcio, non c’è dubbio, attrae turismo e genera indotto economico, portando benefici alle città che lo ospitano. Ecco perché la promozione in serie B appena raggiunta dalla Reggiana non rappresenta solo un risultato sportivo di grande rilievo, ma è molto importante anche per la valorizzazione del territorio sia dal punto di vista dell’immagine che dell’economia.
Con tutto il rispetto per i sostenitori della Recanatese o dell’Imolese, pensiamo infatti alle possibili trasferte a Reggio Emilia nella prossima stagione dei supporters del Palermo, del Bari o della Sampdoria. Tifoserie che muovono migliaia di persone. Nel 2016 la piattaforma di viaggi GoEuro effettuò una stima degli introiti generati dal turismo calcistico in alcune piazze di serie A: 4,6 milioni il valore della serie A per Empoli, città di 50mila abitanti. Stiamo parlando degli incassi per ristoratori, strutture ricettive, biglietti degli autobus, spostamenti in taxi, acquisti nei negozi. Di 3,6 milioni, invece, è la stima degli introiti per Frosinone (46mila abitanti).
Il valore del calcio come promozione di un’area è testimoniato anche dal fatto che ci sono enti e istituzioni che legano il proprio nome alle squadre del proprio territorio: da anni il marchio della Regione Sardegna compare sulle maglie del Cagliari, così come dal 2021 quello della Regione Liguria sulle maglie delle tre principali squadre liguri: Genoa, Samp e Spezia.
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