REGGIO EMILIA – Il fetore del fallimento e della delusione può essere scacciato soltanto con l’aroma della vittoria. All’indomani di una delle più grandi amarezze del calcio granata degli ultimi anni, l’unica medicina è il lavoro.
La stagione 2022-2023 inizia oggi. Doveroso, anzitutto, capire cosa non abbia funzionato e poi scegliere se ripuntare su un gruppo di trentenni, ottimi giocatori ma quest’anno perdenti, oppure rinnovare tenendo qualche uomo d’esperienza e aggiungendo però un blocco che non necessariamente debba ripuntare subito alla serie B.
La Reggiana di Diana ha avuto un grande difetto: non ha mai centrato le partite importanti. Non soltanto quelle contro la Feralpi, ma anche quelle di Lucca, Cesena e Viterbo nel girone di ritorno che avrebbero potuto, se vinte, aprire un varco verso la B. Invocare la sfortuna propria e la fortuna altrui è un pericoloso alibi, perché spesso si dimenticano le proprie fortune e le sventure degli altri. Semplicemente, la Reggiana oggi somiglia tanto all’aquila reale della barzelletta che si libra maestosa nel cielo e vede la preda in basso sotto di lei; a quel punto, si getta in picchiata sulla preda e Pong! Urca, l’era na preda daboun e la fat mel dimondi. Ora curateci per tre mesi, perché ad agosto, garantito, il popolo granata sarà ancora lì a gridare “forza Reggiana”.
Reggio Emilia calcio Reggiana eliminata AC Reggiana 1919 playoff serie c 2021-2022