REGGIO EMILIA – Da otto anni giace in parlamento un progetto di legge per normare il fine vita. Secondo gli esponenti di Più Europa, non resta ormai che il referendum popolare per arrivare ad una legge che consenta al malato terminale che esprime la volontà di morire, di non dover andare oltre confine. “Cerchiamo di potere avere anche in Italia quella legge svizzera che permette al paziente terminale di poter essere aiutato a morire – dice l’esponente di Più Europa Stella Borghi – quando non ne può più per la sofferenza e per la malattia. In Svizzera costa dai 10 ai 12 mila euro. Noi riteniamo che il cittadino italiano che paga le tasse qua abbia il diritto di poter morire qua”.
A Reggio anche nei giorni più caldi di agosto è continuata la raccolta delle firme per promuovere il referendum. Nella nostra provincia sono oltre 2500 le persone che hanno firmato. In Italia più di 400mila. Il traguardo di 500mila, previsto dalla legge per chiedere il referendum, è vicino. “La maggioranza dei firmatari è composta da persone molto giovani – dice il tesoriere di Più Europa Roberto Pedrini -. E’ una cosa che mi ha molto sorpreso perchè si può pensare che l’argomento possa interessare persone di una certa età, invece anche tanti giovani vengono a firmare”.
Più Europa in occasione della Giareda il prossimo 8 settembre inviterà a Reggio Marco Cappato, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che accompagnò in Svizzera per il suicidio assistito Dj Fabo e per quella scelta affrontò un processo nel quale fu dichiarato non punibile.
La raccolta firme per il referendum sul fine vita a Reggio Emilia. VIDEO
14 agosto 2021L’iniziativa promossa da Piu’ Europa è proseguita anche in questi giorni. In provincia hanno firmato 2.500 persone, più di 400 mila in tutta Italia












