REGGIO EMILIA – Posso conferire gli sfalci del giardino al giroverde? Posso andare all’isola ecologica? Posso ritirare i sacchetti al punto di distribuzione di Iren senza incorrere in sanzioni?
Sono queste alcune delle tante domande poste dai cittadini sul conferimento dei rifiuti in questo periodo di restrizioni per l’epidemia da Covid 19. Come reso noto da tempo, chi fosse positivo al Coronavirus o in quarantena obbligatoria per essere stato in contatto con un contagiato, deve sospendere la raccolta differenziata e conferire tutti i rifiuti nei contenitori dell’indifferenziato, dall’umido alla plastica, dal vetro alla carta, dopo averli ben chiusi in più sacchetti resistenti.
Per tutti gli altri utenti, la raccolta differenziata prosegue normalmente con la raccomandazione però di conferire nel rifiuto residuo mascherine, guanti monouso e fazzoletti di carta. La raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti è sospesa. Quindi il vecchio divano o il materasso dismesso possono restare in cantina fino a tempi migliori. Il giroverde prosegue regolarmente.
I centri raccolta differenziata, le cosiddette “isole ecologiche”, sono aperti ma è bene informarsi sugli orari. In qualche caso sono chiusi ai cittadini e accessibili solo per i conferimenti delle attività produttive. Per il ritiro dei sacchetti dell’organico, quasi tutti i Comuni della provincia si sono organizzati mettendo scatole a libero prelievo all’esterno delle sedi abituali di distribuzione.
Più complicata la situazione a Reggio Emilia, dove i punti di consegna di Iren sono una dozzina in parcheggi di ex sedi di circoscrizione o di centri sociali. Alcuni cittadini hanno ricevuto informazioni contrastanti sulla possibilità di accedervi. “Si possono raggiungere i punti di distribuzione, ovviamente solo per necessità e rispettando tutte le regole di prudenza”, dice Nico Giberti, sindaco di Albinea, che per l’Anci provinciale segue il tema rifiuti. Va ricordato, comunque, che si possono usare per l’umido anche i sacchetti biodegradabili della spesa o quelli acquistati al supermercato.
Gian Piero Del Monte
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