REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi il Vescovo di Reggio e Guastalla, Massimo Camisasca, ha chiesto ai fedeli di tornare in Chiesa con le dovute attenzioni. Come conciliare l’invito a non creare assembramenti con quello di vivere la quaresima frequentando gli appuntamenti comunitari ? Lo abbiamo chiesto a don Giordano Goccini che propone un’originale soluzione.
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Una volta in Quaresima si sceglievano i fioretti più strani: dalla rinuncia alle sigarette per i fumatori più accaniti, al non mangiare il salame per i più golosi. Oggi, visto che in realtà è un anno che si è sottoposti a rinunce, come dovrebbe essere vissuta la quaresima ? Secondo don Giordano Goccini, la via maestra resta quella dell’apertura al prossimo con forme molto innovative rispetto al passato: “Gli strumenti per essere vicini agli altri sono tantissimi. Anche alcuni anziani hanno imparato a fare le videochiamate, i bimbi e i ragazzi hanno bisogno di ritrovarsi. Per questo abbiamo riaperto la catechesi, in parte in remoto. E’ dal cuore che nasce la carità, non nelle espressioni fisiche”.
Per don Giordano, l’unico momento in cui il cattolico è chiamato a celebrare in presenza è la Messa domenicale. Tutto il resto si può vivere bene a distanza. “Dobbiamo anche ringraziare i governi perché dal 18 maggio non hanno più messo in discussione la messa domenicale con tutte le nuove prescrizioni”.
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