REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia, così come in altre città d’Italia, sono tornati i cortei di trattori per protestare contro la situazione in cui versa il comparto. Gli agricoltori reggiani sono partiti da Bagno, dove da giorni c’è un presidio, per arrivare in piazza Prampolini, sotto al Comune, ed esporre all’amministrazione le proprie ragioni.
A un anno esatto dai cortei che avevano riempito le piazze italiane e di diversi Paesi all’estero, gli agricoltori indipendenti, quelli cioè non legati ad alcuna associazione di categoria, sono tornati a fare sentire la propria voce. Gli agricoltori hanno formato un corteo che dalla via Emilia è giunto in piazza Prampolini dove una delegazione è stata ascoltata dal capo di gabinetto del sindaco Massari. I motivi della protesta li ha spiegati ai microfoni di Tg Reggio il coordinatore degli agricoltori, Giorgio Bonaccini.
“Siamo qui – spiega Bonaccini – perché il nostro stato di crisi perdura da troppo tempo e le istituzioni sono troppo lontano da queste problematiche. Gli stessi cittadini spesso non sono nemmeno a conoscenza di quello che sta accadendo”. Alessandro Filippini ha spiegato invece qual è il vulnus principale della protesta: “Discrepanza tra quello che i consumatori pagano al supermercato e il fatto che le aziende agricole siano in ginocchio. Lì in mezzo c’è qualcosa che non funziona e vorremmo capire il perché”.
Tra le misure straordinarie da attuare, secondo gli agricoltori, c’è l’applicazione di clausole di salvaguardia, bloccando le importazioni selvagge nei settori più esposti alla concorrenza sleale, potenziamento delle misure sul prezzo minimo al campo e una forte iniziativa coordinata per risolvere le principali crisi ambientali.
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