REGGIO EMILIA – I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate sono sul piede di guerra. Le ragioni della protesta derivano da una serie di tagli alle proprie retribuzioni quantificati in circa 4 mila euro all’anno per ciascuno. Una situazione che deriva da un insieme di norme susseguitesi dal 2009 a oggi. Una condizione che a Reggio interessa circa 250 famiglie. Una mobilitazione che vede in prima linea la Cisl: “Mi rivolgo ai lavoratori reggiani: se vi togliessero 4 mila euro all’anno dallo stipendio, come la prendereste? E’ quello che sta accadendo a tutti i dipendenti dell’agenzia delle entrate e delle dogane, per colpa di leggi vecchie e pasticciate – dice Cristian Villani, dirigente della Funzione Pubblica della Cisl Emilia Centrale -. E’ inaccettabile, non si governa un paese moderno in questo modo. Da un lato lo Stato chiede a queste persone di dare il massimo per combattere l’evasione fiscale e dall’altro mette le mani nelle loro tasche“.
La protesta ha già prodotto un primo risultato: il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha convocato e incontrato le organizzazioni sindacali, prevedendo per il prossimo dicembre un vertice che viene presentato come risolutivo, spiegano i sindacati: “Consideriamo questa una prima conquista, ma non basta – rimarcano -. Stiamo parlando di un problema antico e misureremo solo e soltanto soluzioni serie e definitive. Ed è per questo che lo stato di agitazione resta aperto”.
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