REGGIO EMILIA – Dopo venti edizioni, il Covid ha fermato la grande cena di Boorea nella sua forma tradizionale ma la solidarietà non può avere soste.
Ieri sera in diretta tv su Telereggio il presidente Luca Bosi ha lanciato l’idea di una grande cena lunga da novembre a primavera con un conto corrente su cui donare i propri contributi e con tre sere di festa, si spera in presenza, dal 21 al 23 maggio. “Sarà una cena diffusa su più territori, che si concluderà con un evento in piazza a Reggio Emilia”, ha spiegato.
Ieri sera sono stati presentati i progetti sostenuti da Boorea in Brasile in collaborazione con Binario 49, We World onlus e il centro missionario il cui direttore, don Pietro Adani, ha ricordato che i soldi sono serviti per acquistare una barca che consente di visitare e aiutare villaggi sperduti dell’Amazzonia.
“Con le risorse di Boorea, i nostri missionari hanno percorso per sette volte un fiume di 358 km lungo il quale vivono comunità in grande disagio sociale ed economico”, ha specificato don Adani . Le cene sono e saranno organizzate grazie al sostegno dei volontari di Auser e Arci: “I nostri volontari – ha affermato Daniele Catellani, presidente di Arci – sono pronti a rientrare in campo e mettere a disposizione sè stessi nei circoli in cui verranno organizzate le cene”.
Boorea ha sostenuto anche realtà locali: tra queste la fondazione Dopo di Noi di Correggio, che assiste i diversamente abili una volta usciti dalle loro famiglie di origine. Le cene di maggio avranno come sempre uno chef d’eccezione: il creatore di pizze stellato Giovanni Mandara che si è detto sempre disponibile ad aiutare chi ha bisogno.
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