NOVELLARA (Reggio Emilia) – E’ caduta in una trappola. La procura di Reggio non ha dubbi: “Saman è morta, non ci sono speranze di un esito positivo. In Belgio non c’è, il padre ha mentito. Secondo noi è stata abbindolata, le è stato fatto credere che il viaggio in Pakistan fosse solo per il resto della famiglia e non per lei”.
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Per questo quindi, secondo il procuratore reggente Isabella Chiesi, la 18enne sarebbe tornata a casa dalla comunità bolognese cui era stata affidata dai servizi sociali di Novellara dopo che aveva denunciato il matrimonio combinato deciso per lei dai genitori. Cinque gli indagati dalla procura di Reggio: il padre e la madre, lo zio e due cugini della ragazza. Per loro c’è l’aggravante della premeditazione ad appesantire l’accusa di omicidio. La posizione del fratello minore per Chiesi è quella di testimone: in quella veste verrà sottoposto incidente probatorio nei prossimi giorni. Attiva la cooperazione internazionale tra Francia, Svizzera, Inghilterra per trovare il resto della famiglia Abbas, mentre si attende a giorni l’estradizione dalla Francia di uno dei due cugini. Saman è scomparsa da oltre un mese, ma “ci sono possibilità di trovare i resti”, dice Chiesi. Sono iniziati i carotaggi nel terreno delle Valli di Novellara, a giorni si opererà anche con l’elettromagnetometro.
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