REGGIO EMILIA – E’ stata archiviata l’indagine sul crack della Reggiana che vedeva coinvolti, tra gli altri, l’ex presidente granata ed ex proprietario della società, il campione americano di baseball Mike Piazza e la moglie Alicia.
A richiedere l’archiviazione sono stati gli stessi pubblici ministeri Giacomo Forte e Giulia Stignani dopo un’indagine che si è protratta a lungo, con anche proroghe e consulenze tecniche richieste dai sostituti procuratori. Indagine che comunque non ha portato a elementi che ravvisassero nel comportamento degli indagati (altri 14 oltre ai coniugi Piazza) azioni che potessero risultare alla base del fallimento societario. Da qui, il decadimento dell’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta.
Sono, anzi, emerse attività da parte dei coniugi Piazza che avevano l’obiettivo di cercare di mantenere in vita la Reggiana il più possibile, con un consistente apporto di capitali propri ma che non furono sufficienti per sostenere il bilancio societario che, alla dichiarazione di fallimento, presentava un buco di 5,5 milioni di euro. La base della richiesta di archiviazione sta comunque nel fatto che non è emersa, da parte degli indagati, alcuna intenzione di danneggiare i creditori.
Anche le indagini estese al periodo antecedente la presidenza di Piazza, quindi alle gestioni di Alessandro Barilli e Stefano Compagni, non hanno rilevato elementi di reato. Resta aperta una parte in sede civile dell’inchiesta, ma anche in questo ambito la quasi totalità dei debiti riguardanti ex dipendenti della società sono già stati estinti dai Piazza, che erano difesi dagli avvocati milanesi Donatella Minutolo e Alessandro Simionato.
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