MODENA – Sono quasi tremila le donne che in Emilia Romagna, nel 2020, hanno rassegnato le dimissioni dal lavoro per fare fronte ad esigenze familiari modificate dalla pandemia. Il dato dell’Ispettorato interregionale del lavoro del Nord Est conferma le difficoltà di un mondo, quello femminile, particolarmente penalizzato da lockdown e restrizioni imposti dal Covid. Le richieste di flessibilità o part time spesso non vengono accolte e la necessità delle lavoratrici madri di prendersi cura di figli o anziani in una fase di grande incertezza, ha spinto tante donne a lasciare il proprio posto di lavoro. Una fotografia che emerge anche dall’osservatorio di Lapam Confartigianato.
Tra le donne che fanno impresa seguite da Lapam Confartigianato tante sono le figure che si stanno dimostrando più resilienti rispetto a quelle maschili, mentre l’associazione cerca nuove strade per conciliare le diverse esigenze.
La pandemia penalizza il lavoro delle donne, anche in Emilia Romagna. VIDEO
23 novembre 2021Le richieste di flessibilità o part time spesso non vengono accolte e le lavoratrici sono costrette a lasciare il posto, rileva Lapam Confartigianato











