REGGIO EMILIA – Gli sportelli open G sono stati aperti dall’Ausl di Reggio Emilia nel 2019, come spazi dedicati a ragazzi e giovani adulti, dai 14 ai 28 anni, che sentano la necessità di aver un supporto psicologico. Tre anni dopo, complice la pandemia, le richieste sono praticamente esplose. Secondo i dati dell’Ausl, nei primi sei mesi di apertura sono state 260 le persone che si sono rivolte ai centri. Nel 2020 il servizio è stato interrotto solo durante il lockdown e gli utenti sono passati a 526. Nel 2021 sono saliti a 1.039.
Gli open G sono stati attivati in ognuno dei sei distretti socio sanitari. Il servizio è gratuito e vi si accede su appuntamento, dopo aver lasciato un messaggio nella segreteria. Quelli che gli operatori incontrano sono ragazzi che si trovano ad affrontare dubbi legati a questa fase della vita, ai rapporti, dalla famiglia allo studio, al lavoro. Il percorso che si intraprende è modulato sulle esigenze dell’utente. I casi più complessi vengono presi in carico dai servizi di salute mentale. Ma l’obiettivo è soprattutto quello di prevenire l’insorgenza di problemi gravi.
Nel 2021, nella metà dei casi, il problema della persona si è risolto con un percorso breve che è stato circoscritto alla sola consulenza, al massimo 4 a colloqui. Sempre lo scorso anno sono stati 92 i casi gravi che sono stati inviati ai centri di salute mentale: un dato che rappresenta il 9% del totale e che in linea con quello del 2019, anno precedente la pandemia.
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