REGGIO EMILIA – A dieci mesi di distanza dalla presentazione del progetto, nel marzo 2023, il nuovo centro natatorio comunale di via Melato è diventato improvvisamente oggetto di battaglia politica. Azione chiede con toni perentori una ridefinizione del progetto che, così come è concepito, comporterebbe troppi rischi a carico del Comune. Quanto alla procedura amministrativa, sarebbe addirittura illegittima. Dirigenti e funzionari comunali vengono descritti come incompetenti. Si chiede un intervento della politica. Il voto amministrativo si avvicina e il clima pre-elettorale ha il suo peso, anche tra potenziali alleati.
Dal Comune hanno replicato senza alimentare polemiche. “In questi anni – spiega l’assessore Raffaella Curioni – ci siamo dati una strategia per mettere mano ad un piano per un grande investimento sull’impiantistica sportiva della città, occupandoci di tutti gli impianti maggiori. La piscina Melato – prosegue Curioni – è uno dei progetti di rigenerazione urbana e sportiva più importanti e atteso da decenni. Questo progetto ha saputo far incontrare pubblico e privato e consegna al futuro della città una nuova piscina moderna, accessibile e tecnologicamente avanzata”.
In sostanza, in questa fase è al lavoro una commissione tecnica, che in piena autonomia sta valutando la proposta avanzata dagli spagnoli di Supèra, che sono pronti a investire 16 milioni. Il compito di questa istruttoria è proprio quello di esaminare eventuali punti deboli del progetto o elementi di rischio. Su questa procedura tecnica la politica non vuole e non può intervenire, anche perchè comportarsi diversamente potrebbe portare dritto in un’aula di tribunale. Poi, tra qualche mese, finita l’istruttoria, verrà il tempo di tirare le somme e allora la parola tornerà alla politica.
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