REGGIO EMILIA – Sono in aumento a Reggio le denunce delle cosiddette “truffe sentimentali”: raggiri che di romantico non hanno nulla, ma anzi sono messi in campo da persone spietate che approfittano di momenti di fragilità delle proprie vittime, quasi sempre donne dai 45 anni in su, sole, magari fresche di separazione o reduci da malattie, che vengono adescate e poi “studiate” via web da gruppi organizzati, come ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di finanza ospite di Buongiorno Reggio.
“E’ un fenomeno internazionale, dietro ci sono organizzazioni che fanno capo alla mafia nigeriana”, spiega il col. Ivan Bixio.
Tante le denunce, dicevamo, ma tantissime le non denunce per vergogna. “I truffatori individuano i profili idonei e chiedono l’amicizia con profili fake, con foto di bella presenza. Poi cercano di capire i gusti e i problemi della vittima”.
A quel punto nasce una relazione verbale e poi scatta l’organizzazione dell’incontro che, per una scusa o per l’altra, mai avverrà. In compenso arriveranno ripetute richieste di denaro per emergenze inventate di volta in volta. “Fate attenzione e non accettate richieste di denaro. Siamo molto interessanti a ricostruire i flussi finanziari”.











