REGGIO EMILIA – Era piena piazza Prampolini, ieri sera, per “Notte di luce”, l’iniziativa promossa dal Comune per mettere al centro la disabilità.
Luci spente, candele accese e migliaia di persone a guardare la città da un diverso punto di vista. Perché la diversità è un valore. In occasione della giornata internazionale dedicata alle persone con disabilità è tornata “Notte di luce”. Dice Annalisa Rabitti, assessore a Città senza barriere: “Un’emozione bellissima, sono orgogliosa di quello che sta accadendo a Reggio Emilia: una città che ha imparato ad avere il coraggio di essere fragile, di non avere paura a fare fatica e di mettere la fatica al servizio degli altri. Città senza barriere è stata una valanga buona e oggi c’è una piazza piena di persone che vogliono dire che la disabilità è una risorsa”.
“Uno dei progetti più importanti di questi anni, che si è rivolto alle persone più fragili e alle loro famiglie, che ha costruito nel tempo un approccio diverso alla disabilità, una più alta sensibilità”, ha aggiunto il sindaco Luca Vecchi. “Questo evento ha chiamato tutta la città a raccolta, perché nella giornata internazionale della disabilità c’è bisogno dell’apporto di tutti. E’ un tema che non riguarda solo le persone fragili, ma riguarda tutti”, gli ha fatto eco Andrea Capelli, presidente di Fcr.
Dopo la parata che è partita dal teatro Valli e ha attraversato la città, gli interventi sul palco delle istituzioni. Poi la banda dei Rulli Frulli, progetto esempio di inclusione attraverso la musica. Sono stati coinvolti i bambini delle scuole e, tra le altre, la cooperativa Giro del cielo che ha lavorato sui temi della disabilità nelle classi. “I ragazzi sono stati felicissimi di stare sul palco e di aderire a un progetto così importante. Per noi è importante mettere la persona al centro”, ha spiegato la presidente della cooperativa, Giorgia Bertani.
“E’ stato un progetto molto importante perché i bambini e i nostri ragazzi non hanno barriere – ha concluso il vice presidente Riccardo Pinotti – Gli insegnanti si sono accorti che la musica parla al cuore e non alla testa ed è stato un progetto meraviglioso. Questa piazza lo dimostra in questo momento”.
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