REGGIO EMILIA – La notte del liceo classico non è una rimpatriata di vecchi compagni di classe. Non è nemmeno un inno alla nostalgia nè un tentativo forzato di mettere a confronti persone di generazioni diverse unite dagli stessi corridoi, da alcune materie scolastiche rimaste invariate e da vocabolari che si tramandano da genitore a figlio. Il ritrovarsi per una notte al liceo classico è un’idea con una peculiarità precisa. “I ragazzi sono i protagonisti con performance di tutti i tipi, dalle rappresentazioni teatrali alla presentazione dei testi, dalla musica a mostre”, spiega Claudia Carri, insegnante di latino e greco.
Tanti i momenti di confronti offerti da chi ha organizzato la notte del liceo classico all’Ariosto di piazza Pignedoli in città. Tra questi anche la presentazione di un volume di un ex studente della scuola, Christopher Ward, che ha scritto pagine bellissime sulla sua amicizia con l’indimenticato Kobe Bryant: “Il mio libro vuole esprimere l’aspetto introspettivo e privato della mia amicizia con Kobe. Il racconto è molto intimo, come si evince dal titolo ‘Il mio Kobe’”.
Alcuni studenti hanno messo in scena l’Antigone di Sofocle, altri hanno mostrato come il classico sia ancora una scuola molto viva e per nulla superata quando i testi da pagine diventano valori personali: “C’è cura da parte dei docente a stimolare a vivere il mondo classico non solo sui libri, ma con una interpretazione personale”, chiosa la professoressa Carri.
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