REGGIO EMILIA – “La prima sera trascorsa a Reggio sono stata dirottata alla cena di Natale del Grade. Mio marito, che è reggiano, mi spiegò che cosa rappresenta la Fondazione Grade che allora si stava occupando della costruzione del Core”. Ha dunque conosciuto il Grade un pò per caso Valeria Alberti. 39 anni, laureata in economia alla Bocconi, si è specializzata nell’ambito enogastronomico. E’ stata, tra l’altro, responsabile marketing della Agugiaro e Figna Molini. Da tre anni collabora stabilmente con la Fondazione e il 26 gennaio ha ufficialmente sostituito Roberto Abati alla direzione operativa, accettando una nuova sfida nel mondo del volontariato – dice – nel segno della continuità: “Credo che ogni persona sia diversa e quindi cambieranno alcune modalità. Ma l’obiettivo è quello di continuare a sostenere il reparto, lavorare con i volontari che sono la nostra forza e gratificare tutte le persone che ci sostengono e i nostri donatori”.
Il reparto è quello dell’ematologia: 39 mila prestazioni in un anno e 1.300 persone seguite, il 25% da fuori provincia. Il Grade oggi è impegnato a sostenere due progetti di ricerca di valenza nazionale sui linfomi, coordinati dall’equipe del direttore dell’ematologia Francesco Merli, che ai nostri microfoni parla degli importanti obiettivi da realizzare nel suo futuro: “Come direttore potrei andare in pensione a 70 anni e ne ho 63, ma voglio rassicurare: non starò qui fino a 70 anni. Preferisco ragionare non per date ma per obiettivi e abbiamo obiettivi importanti come reparto condivisi con l’azienda che riguardano l‘implementazione di alcune terapie innovative che vedranno una modifica dal punto di vista strutturale del nostro reparto”.
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