REGGIO EMILIA -. Cresce l’attesa per le decisioni del Governo in merito alla ripartenza degli eventi musicali dal vivo. Regole anti Covid che immancabilmente investiranno anche la Rcf Arena di Reggio.
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Se muoverà i suoi primi passe quest’estate, la più grande area per concerti in Europa lo farà seguendo i criteri per gli eventi all’aperto. In ballo c’è la sostenibilità economica degli appuntamenti in cartellone. La silenziosa attesa del settore, fermo da novembre, è stata rotta dalla decisione del Governo di concedere l’ingresso al pubblico sugli spalti dell’Olimpico l’11 giugno prossimo, alla partita inaugurale degli Europei. Con capienza dello stadio ridotta a un quarto. Così è stato stabilito scavalcando il Comitato Tecnico Scientifico. Una fuga in avanti che il mondo dello show business ha interpretato come una disparità di trattamento tra calcio e musica dal vivo.
“Tutta la filiera e gli artisti sono pronti a prendere posizioni forti e nette”, hanno tuonato i principali manager italiani, tra questi Ferdinando Salzano, cui è affidata, in tandem col promoter Claudio Maioli, la gestione dei grandi eventi al Campovolo.
A distanza di un anno dal primo rinvio, è nell’aria l’ulteriore slittamento sia del concerto di Ligabue, previsto il 19 giugno, sia della serata benefica fissata il sabato successivo, con protagoniste sette grandi voci femminili (Fiorella Mannoia, Emma, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e Laura Pausini). Rispettivamente 100mila e 85mila biglietti venduti. Ma c’è da fare i conti con gli ingressi contingentati. Una soluzione consiste nel replicare gli spettacoli, come intende fare un’altra arena, quella di Verona. Tutto dipenderà da regole chiamate a porre fine a un’incertezza che sta logorando gli addetti ai lavori.
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