REGGIO EMILIA – Partecipato incontro, questa mattina, nella sala “Palatucci” in questura, con ospite Simonetta Gola Strada che ha raccontato la vita del marito, Gino Strada, e la storia di Emergency. “Credo che la sua eredità consista in due cose: la prima è che bisogna trovare un’alternativa alla guerra; la seconda è che le cose si possono cambiare, è faticoso ed è un processo lungo, ma si può fare”.
Gli inizi da chirurgo, le passioni e la svolta nel 1994 con la fondazione della Ong italiana. Simonetta Gola Strada, moglie di Gino Strada, ha raccontato agli studenti delle scuole superiori reggiane la vita del marito e dove l’associazione da lui fondata sta lavorando oggi. “Siamo a Gaza, in Ucraina, in Afghanistan e in Sudan, dove c’è una grande guerra dimenticata da tutti”. L’incontro con Simonetta Gola Strada, intervistata dalla capocronista del Resto del Carlino Reggio, Benedetta Salsi, era il secondo evento del progetto “conoscersi per comprendersi: la polizia tra le persone”. Il titolo dell’incontro, “Una persona alla volta”, è il titolo dell’omonimo libro di Gino Strada in cui racconta il suo impegno e le esperienze che lo hanno portato a salvare migliaia di vite in tantissimi Paesi del mondo in guerra. “Lui era un chirurgo e il suo modo di cambiare le cose era ‘una persona alla volta’, ma in questo modo ha ambiato una parte di mondo”.
Giuseppe Maggese, questore di Reggio Emilia: “Siamo molto contenti di avere qui gli studenti, è un’esperienza sicuramente formativa per loro e per noi”. Gli ha fatto eco il prefetto, Maria Rita Cocciufa: “Ho avuto modo di collaborare con Emergency e sono molto preparati, che siano di esempio per i giovani”. Presente in sala anche Annalisa Rabitti, assessora a Cura delle persone: “Rafforziamo così il nostro legame con Emergency, siamo la città che ha ospitato tre edizioni del suo festival e ne ospiteremo altre due”.
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