REGGIO EMILIA – Il maltempo non è riuscito a rovinare la festa per il passaggio del Giro d’Italia nella nostra provincia. Nonostante una pioggia a tratti intensa, tanti reggiani hanno atteso la carovana rosa lungo le strade. Ad aggiudicarsi la 4a tappa Piacenza-Sestola è stato lo statunitense Joseph Dombrowsky, che ha preceduto Alessandro De Marchi. Terzo si è piazzato Filippo Fiorelli della Bardiani-Csf Faizanè, la squadra di Bruno Reverberi, storico direttore sportivo residente a Bibbiano. La nuova maglia rosa è De Marchi. Le cattive condizioni atmosferiche hanno reso difficile il lavoro della Rai, impedendo la trasmissione in diretta delle immagini nel tratto della tappa compreso tra Rossena e Carpineti. Ma il calore del pubblico lungo le strade ha supplito alle difficoltà tecniche che hanno in parte oscurato il nostro territorio nella diretta tv. Vediamo la cronaca della giornata, cominciando da Casina.
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“Molto vissuta, veramente una bellissima gara, molto emozionante”. “L’ho vista per la prima volta, è stato molto emozionante. Paura? Un pochino, andavano veloce, allora avevo paura che mi andavano contro”.
Negli occhi di papà è figlia la meraviglia suscitata da uno spettacolo che dura una manciata di minuti. Istanti densi di emozione, che da sempre contraddistinguono una corsa che si ripete sempre nuova da oltre un secolo.
Intorno alle 14 è cominciato il transito dei corridori sui circa 50 chilometri di percorso sul territorio reggiano. Dopo San Polo e Canossa la carovana ha raggiunto Casina. Anche qui marciapiedi e balconi si sono trasformati in tribune privilegiate, specie se affacciate sulla vecchia statale 63. In lieve discesa, ai quaranta all’ora, il fitto gruppo di ciclisti all’inseguimento dei 25 in testa, è sfrecciato provocando uno spostamento d’aria analogo a quello di un treno in transito. “La velocità con cui passano, il rumore che si sente, poi che sono tutti bagnati fradici, ci vuole un fisico impressionante direi”.
Corridori che con le loro imprese hanno fatto grande il Giro d’Italia. Coi protagonisti del passato a illuminare i ricordi degli appassionati più attempati. Per Giancarlo si tratta di un salto a quando aveva 11 anni. “Quando c’era la battaglia tra Coppi e Bartali, che allora erano schierati, però si volevano anche bene”. “Ai miei tempi Adorni, Motta, Gimondi, quei corridori lì, Merckx! Erano una passione”.
Tra gli spettatori di Casina anche i ragazzi e le ragazze delle medie, felici anche per il suono anticipato di un’ora della campanella d’uscita da scuola. “Non vedevo l’ora che arrivasse, ho preparato la macchina fotografica”. “E’ una giornata diversa dal solito, è da tanto che non succedeva qui a Casina una cosa del genere”. “Un evento che ha lasciato il segno anche tra i commercianti autori di piccole scenografie che hanno anticipato il passaggio della carovana”.
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