REGGIO EMILIA – Nella giornata odierna, per aprire la settimana del Vinitaly (dal 6 al 9 aprile 2025), si terrà il consueto appuntamento con Opera Wine, il prestigioso evento di degustazione che Wine Spectator – la Bibbia dei magazine americani in tema di vino – organizza ogni anno a Veronafiere. A difendere il vessillo del Lambrusco, la Medici Ermete di Villa Gaida, alla quinta presenza nella decennale storia della manifestazione. Un grande riconoscimento, che vedrà la Medici a fianco dei viticoltori più blasonati d’Italia, come Sassicaia, Antinori e Frescobaldi per citarne alcuni.
Unico produttore di lambrusco presente all’overture di Wine Spectator, Medici Ermete conferma, con questa partecipazione, di essersi ritagliato un posto d’onore tra le aziende che hanno fatto la storia del vino italiano.
“Questa conferma non può che riempirci d’orgoglio – dichiara Alessandro Medici, quinta generazione a guidare l’azienda di famiglia – Credo di poter dire che la nostra cantina ha avuto un ruolo importante, in questi anni, nel portare il Lambrusco in contesti prestigiosi, concorrendo a restituire a questo meraviglioso prodotto emiliano la dignità che merita. Finalmente il Lambrusco ha superato la nomea di vino da tavola e oggi lo vediamo primeggiare nel mondo non solo per vendite ma anche come vino elegante e versatile, adatto ad accompagnare piatti e sapori di altissimo livello. Siamo quindi felici di essere presenti a Opera Wine per tenere alto il nome del nostro amato Lambrusco”.
Quest’anno a Opera Wine saranno presenti 131 cantine, rinominate le “meravigliose 131”, scelte da Wine Spectator come le più significative e iconiche d’Italia sui mercati mondiali. L’evento, che apre il Vinitaly, è dedicato a buyer, horeca e giornalisti internazionali.
“Approfitto di questa occasione così importante – aggiunge Alessandro Medici – per proporre una riflessione che non vorrei trovarmi a fare ma che credo fondamentale in questo momento storico: i dazi americani stanno mettendo a dura prova il nostro settore, mettendo in difficoltà non solo il lavoro dei singoli produttori ma anche l’importante percorso di qualità fatto dai vini italiani fino ad oggi. Al momento, i dazi americani del 20% stanno paralizzando i rapporti con gli importatori d’Oltreoceano e la situazione, per chi lavora in questo settore come in tutto l’agroalimentare, è molto impegnativa. Il nostro territorio ci è sempre stato molto vicino, e credo sia importante, in questo momento, chiedere – con grande umiltà e anche con la certezza che questo supporto sia già molto forte – ai consumatori di tener presente la situazione, scegliendo prodotti emiliani per aiutare le numerose aziende delle nostre terre. Siamo un’azienda locale che crede fortemente nel mercato globale esportando verso oltre 70 Paesi del mondo, e un discorso di questo tipo va contro la nostra visione e il progetto imprenditoriale che perseguiamo. Purtroppo in questo momento credo che i consumatori debbano essere informati e coinvolti, in modo che possano fare scelte consapevoli e concorrere alla tenuta del territorio, che da questo punto di vista credo abbia molto da insegnare a tutti”.