REGGIO EMILIA – Una norma contenuta nella legge di bilancio messa a punto dal Governo avrà effetti dirompenti sulle pensioni future di un gran numero di dipendenti pubblici reggiani. E’ la norma che modifica al ribasso le attuali aliquote di rendimento per le quote retributive della pensione, per anzianità inferiori ai 15 anni.
L’articolo del testo riguarda i dipendenti degli enti locali, i sanitari, gli insegnanti d’asilo e delle scuole elementari parificate, gli ufficiali giudiziari e i loro collaboratori. La scure calerà sulle pensioni liquidate a partire dall’1 gennaio dell’anno prossimo. In sintesi, la manovra riduce le aliquote di rendimento della quota retributiva, con un impatto diretto sul calcolo dell’importo delle pensioni. La riduzione è tanto più forte quanto più bassa è l’anzianità retributiva. Per chi ha un’anzianità retributiva di pochi anni, maturata all’inizio degli anni Novanta, il taglio dell’assegno tocca e supera addirittura il 20%.
Vediamo qualche esempio. Prendiamo il caso di un insegnante d’asilo con retribuzione lorda di 30mila euro che lascia il lavoro all’inizio del 2024 e va in pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 35 di contributi. Se ha un’anzianità retributiva di 5 anni, subirà un taglio dell’assegno di 4.432 euro all’anno. Un dipendente comunale nelle stesse condizioni, con retribuzione lorda di 40mila euro, si vedrà decurtare la pensione di 5.910 euro. Per un medico dell’Ausl con retribuzione di 50mila euro, la sforbiciata sarà di 7.387 euro all’anno.
Un’analisi dell’ufficio politiche previdenziali della Cgil nazionale ha calcolato l’impatto nel tempo di questo provvedimento, tenendo conto dell’attesa di vita media. Rispetto agli identikit che vi abbiamo proposto prima, l’insegnante di asilo subirà un taglio cumulato di 70.912 euro, il dipendente comunale di 94.560, il medico di 118.192 euro.
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