NOVELLARA (Reggio Emilia) – E’ una storia a suo modo di violenza. La violenza subita da una madre che lo scorso febbraio si è vista sottrarre dall’ex compagno, un cittadino tedesco di origini turche, il figlio di tre anni e mezzo. Il bambino, Leonardo, è stato portato in Turchia e sulla vicenda è in corso una vera e propria battaglia legale.
Ilaria Tassone, 30 anni, è volata ieri a Urla, vicino a Smirne, dove ha potuto riabbracciare Leonardo (come dimostra questa foto) e dove venerdì prenderà parte a una udienza considerata di fondamentale importanza.
Il giudice dovrà infatti pronunciarsi sul rimpatrio del piccolo e sul suo definitivo affido alla madre. Non è una partita semplice, anche perché un eventuale provvedimento favorevole, secondo la giustizia turca, non sarà immediatamente esecutivo: si dovrà infatti attendere l’appello che il padre ha già annunciato di voler presentare.
Ilaria, che in Italia è assistita dall’avvocato reggiano Giovanna Fava, in Turchia ha al suo fianco una legale indicata dall’ambasciata italiana e una collega locale. La stessa Tassone, tramite i propri avvocati, dopo avere scritto a fine settembre una lettera al presidente Mattarella ora ne ha inviata un’altra al capo dello Stato turco Erdogan per sensibilizzarlo di fronte alla questione.
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