REGGIO EMILIA – L’adeguamento della Tariffa rifiuti nel comune di Reggio per il 2025 fa discutere. Lo scenario qual è? Lo scenario viene analizzato nel dettaglio dal Rapporto sui costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani curato da Atersir, l’Agenzia regionale per i servizi. Negli ultimi 5 anni la raccolta differenziata è cresciuta dal 71 al 77%, con un picco dell’83% nella nostra provincia. Ma i costi del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Emilia-Romagna sono passati da 723 a 931 milioni di euro.
In provincia di Reggio si è passati dagli 80 milioni del 2019 ai 103 del 2024, con un balzo dei costi del 28%. I gestori sono due. Iren gestisce il servizio in 34 comuni della provincia, compreso il capoluogo, con costi lievitati da 70 a 90 milioni di euro. Sabar invece si occupa della raccolta e dello smaltimento in 8 comuni della Bassa: i costi nel tempo sono passati da 9 a 12 milioni. Per il 2025 Arera, l’Autorità nazionale di regolazione del settore, ha stabilito che i Comuni riconoscano ai gestori un adeguamento dei corrispettivi del 13%, sulla base dell’inflazione registrata nel biennio 2022-2023.
In questo contesto si inseriscono le scelte che è chiamato a fare anche il Comune di Reggio. Sulla base dei numeri presentati il 12 giugno scorso nella Commissione consiliare competente, il Piano economico finanziario per il 2025 prevede costi per 40,5 milioni di euro, più 1,6 milioni per attività extra, come disinfestazioni, derattizzazioni e lotta alla zanzara tigre. Il recupero di un milione e mezzo di evasione e uno stanziamento regionale hanno consentito di fissare i costi da finanziare con la tariffa a 41,1 milioni di euro, di cui 21,3 a carico delle utenze domestiche e il resto a carico delle attività economiche. La Giunta proporrà al Consiglio comunale di contenere l’aumento delle tariffe all’8-9%, rispetto al 13% indicato da Arera.
Sullo sfondo resta il tema della gara per la gestione del servizio. Se nella Bassa l’ultimo incarico a Sabar è del 2022, nel resto della provincia Iren opera sulla base di un affidamento scaduto nientemeno che nel 2011 e periodicamente prorogato. L’assessore competente Davide Prandi ha spiegato in commissione che la gara deve essere bandita da Atersir e che la Giunta vuole stringere i tempi.
“L’intenzione politica è quella di provare a bandire la gara entro marzo-giugno dell’anno prossimo. Questo è ciò a cui stiamo lavorando insieme al presidente della Provincia e al presidente del consiglio locale di Atersir. In tutta franchezza non so se ce la faremo”.
Arera sta lavorando alla prodisposizione di un bando tipo, che dovrebbe essere pronto alla fine di luglio.
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