REGGIO EMILIA – Torniamo a occuparci del problema della siccità. Le precipitazioni di questi ultimi giorni hanno migliorato in modo soltanto lieve lo stato di salute del fiume Po. Tra i corsi d’acqua da tempo in sofferenza c’è anche il Crostolo.
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“Fino all’anno scorso quando avevamo il sistema Po invasato fino a Reggio Emilia siamo riusciti a fare delle cacciate d’acqua prima con il Secchia e poi col sistema Po una volta alla settimana”. Così Paola Zanetti, dirigente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Rilasci di acqua per alimentare il torrente Crostolo, in modo da dare sollievo a condizioni ambientali compromesse dalla siccità. Un’operazione che nella scorsa stagione estiva è del tutto mancata. Anche ora il torrente la richiederebbe, ma i livelli di Po, Secchia ed Enza, che sono i corsi che dovrebbero fare da donatori rasentano quelli corrispondenti al cosiddetto flusso minimo vitale.
Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale da una parte auspica il superamento dell’attuale situazione di scarsità di precipitazioni dall’altra chiede la formazione di una sorta di cabina di regia per valorizzare il Crostolo.
“Con questa decadenza della competenza della Provincia queste sollecitazioni sull’aspetto del Crostoso sono venute un po’ a cadere. Non si sa bene chi se ne deve far carico. Noi consorzi siamo enti gestori dell’acqua, cerchiamo di gestire in base alle indicazioni che ci vengono date, ma abbiamo bisogno, soprattutto per gli aspetti ambientali, di una regia superiore”.
Tra i progetti nel cassetto c’è l’idea di utilizzare una parte delle acque che fuoriescono dal depuratore di Iren di Mancasale. Risorse che si aggiungerebbero a quelle del Po, ma anche dell’Enza e del Secchia che attraverso il sistema delle opere irrigue, qualora i loro flussi lo consentano, vengono fatte defluire fino al torrente Rodano e poi ripescate e attraverso il canale reggiano di Secchia e a una condotta di Iren, immesse a monte del ponte di via Lelio Basso nella zona del parco delle Caprette. “Un’ulteriore quota di reflui della città saranno soggetti a questo ulteriore trattamento che consente l’immissione nella rete dei canali di bonifica”.