REGGIO EMILIA – Blocco della rivalutazione delle pensioni, condono fiscale e progressivo smantellamento del sistema sanitario pubblico. Sono i punti principali per cui la Cgil boccia la prima legge di bilancio del Governo Meloni. Lo ha ribadito a Decoder il segretario provinciale del sindacato Cristian Sesena.
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“Le pensioni andavano rivalutate anni fa, Meloni invece blocca la rivalutazione delle pensioni lorde intorno ai 2mila euro, pensionati che percepiscono 1.500/1.600 euro al mese e che hanno lavorato 40 anni e sempre pagato i contributi, e ora devono anche aiutare le famiglie dei figli”.
La prima legge finanziaria del governo Meloni colpisce – secondo la Cgil – quei pensionati che da lavoratori hanno sempre pagato i contributi, nel nome di una ‘solidarietà pensionistica’ assolutamente falsa, con la previsione di una super rivalutazione delle minime.
“Bisogna vedere chi sono i titolari delle pensioni minime, spesso sono artigiani o commercianti che hanno pagato pochi contributi e hanno anche altri fonti di reddito. La legge di bilancio in discussione è carente anche – ha detto Sesena negli studi di Decoder – dal punto di vista degli aiuti alle famiglie per far fronte ai rincari. Misure non adeguate, noi avevamo chiesto a tassazione degli extraprofitti alle grandi aziende che producono e commercializzano energia, Meloni riduce il plafond di queste imprese
‘Il condono delle cartelle esattoriali fino a mille euro inoltre – continua il segretario provinciale della Cgil – è un pessimo segnale, che va nella direzione opposta alla lotta all’evasione fiscale’. La Cgil, che insieme alla Uil è scesa in piazza e ha annunciato una serie di iniziative di mobilitazione, boccia anche il calo delle risorse a favore della sanità pubblica, “nella logica politica di una progressiva privatizzazione del sistema sanitario”. “Il rischio è che i problemi che stiamo vivendo ora diventino la quotidianità”.
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