REGGIO EMILIA – Moltiplicare pani e pesci. Il riferimento al miracolo viene naturale pensando a Holyart, azienda che forse non a caso nel logo ha un pesce inserito in un’aureola.
La crescita miracolosa risulta dai numeri di un’esperienza nata 15 anni fa, in un garage di Sassuolo. Con un’obiettivo: distribuire nel mondo, attraverso il canale dell’online, articoli religiosi e oggetti d’arte sacra. Dallo scorso maggio il nuovo quartier generale dell’azienda, costato 10 milioni di euro, è il capannone che si affaccia sull’A1 e sulla linea ferroviaria tav, a Gavassa, in via Tirelli.
Uffici e magazzino inaugurati alla presenza del vescovo Giacomo Morandi. Complessivi 10mila metri quadrati di superficie, che di fatto triplicano la capacità distributiva della sede precedente di via Danubio. Quella attuale è già la sesta in cui trasloca Holyart. Un pellegrinare che Stefano Zanni, fondatore assieme a Gabriele Guatteri, spiega in questo modo: “C’entra la poca lungimiranza che abbiamo avuto come imprenditori o la fortuna, oppure la benedizione di Dio in questo lavoro. Vuol dire che ogni due anni abbiamo fatto un trasloco. Entravamo, eravamo contenti, ma dopo 3 mesi c’era da cercare una nuova sede. In parallelo, abbiamo assunto nuove persone”.
Parrocchie come acquirenti di oggetti per la liturgia, dall’acquasantiera al turibolo, passando dai calici e dalle candele. Ma anche una miriade di singoli clienti attratti da immagini votive, rosari, statuette. Migliaia i prodotti in catalogo. Oggetti le cui immagini finiscono in otto portali diversi, a seconda delle lingue, soltanto dopo accurati scatti fotografici e immagini video realizzati in due appositi studi, accanto al magazzino. Nella conformazione di quest’ultimo e nei robot mobili installati sta buona parte del potenziamento avvenuto nella gestione degli ordini, che possono arrivare a 2mila giornalieri in occasione di periodi con promozioni.
Quasi raddoppiato, tra il 2019 e il 2022, il fatturato arrivato a quota 15 milioni di euro, per il 70% legato all’export. Quintuplicati, in 10 anni, i dipendenti che oggi sono 67 con un’età media di 31 anni.
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