VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Escursionisti aggrediti da molossi maremmani a guardia delle migliaia di pecore al pascolo nella zona del monte Cusna. Diversi i casi che si sono verificati negli ultimi giorni, per fortuna senza conseguenze drammatiche. Episodi che tuttavia hanno spinto il comune di Villa Minozzo a intervenire con una specifica ordinanza. Una misura che impone ai custodi delle greggi e dei cani di tenere gli animali a una distanza minima di 150 metri dai sentieri e dalle zone a più alta frequentazione turistica. Se il pastore si allontana dal gregge – prevede l’ordinanza – i cani devono essere posti in recinti o legati con guinzaglio, ad esempio a pali o staccionate.
Si tratta di fatti che si inseriscono in quella che è stata ribattezzata come “la guerra dei pascoli”. Da un lato la società agricola friulana Tognoni che ha fatto sbarcare, a bordo di tir, migliaia di ovini per l’alpeggio estivo in virtù di accordi siglati negli anni passati con gli Usi Civici locali, dall’altro gli attuali vertici degli Usi Civici che dichiarano scaduti e non prolungabili quegli impegni, come emerge dalla testimonianza di Francesco Gigli, in rappresentanza della comunità di Civago: “Le richieste a non prolungare i contratti ci sono arrivate da più parti, ad esempio dai raccoglitori di mirtilli perché gli animali al pascolo danneggiano le mirtillaie, ma anche dagli operatori turistici preoccupati per le lamentele degli escursionisti e dei visitatori per la presenza dei pastori maremmani”.
Coinvolto nella vicenda anche il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che ha sollevato il caso parlando di danni ambientali e di irregolarità varie nell’attività di pascolo, inviando una dettagliata relazione alla Prefettura di Reggio.
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