REGGIO EMILIA – A gennaio sono state prescritte 233 mila prestazioni sanitarie: 50mila (il 28%) in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A febbraio le richieste di visite ed esami diagnostici sono state 227mila, un dato sempre maggiore rispetto a quello del 2022. “Una crescita pazzesca”, non esita a dire la dottoressa Cristina Marchesi, direttrice generale dell’Ausl ospite di Cna Pensionati al convegno organizzato all’Hotel Classic.
“Dal punto di vista della capacità produttiva, siamo tornati ai livelli del 2019, cioè del pre Covid, ma l’aumento è abnorme. Non avremo mai la capacità per soddisfare in un mese queste prescrizioni”. Le richieste maggiori sono nell’oculistica: nel bimestre gennaio – febbraio 2023 sono state prescritte intorno alle 5.500 prestazioni, in amento di circa il 40% rispetto ad un anno fa. Poi la dermatologia, l’ortopedia e la fisiatria. Una situazione che si riflette sulle liste di attesa. “Con le programmate, che sono 30 giorni per le visite e 60 giorni per le prestazioni diagnostiche, stiamo andando bene. Stiamo soffrendo un po’ sulle prescrizioni da rendere in dieci giorni, perché c’è una richiesta molto aumentata”.
Tra le varie soluzioni adottate, si sta mettendo a punto un sistema di prenotazione diretta degli appuntamenti da parte dei medici che prescrivono le prestazioni. Bisogna, però, fare i conti con la mancanza dei professionisti che sta investendo anche le strutture private. “Una delle nostre strutture, ad esempio, ha ridotto moltissimo l’oculistica perché non ha più i professionisti. Noi abbiamo ad esempio tre assenze in dermatologia e sapete quanto è difficile trovare nuovi professionisti”, ha concluso la Marchesi.
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