REGGIO EMILIA – La Grande cena di Boorea, che l’anno scorso ha permesso di raccogliere 24mila euro per finanziare progetti di solidarietà, quest’anno non si farà. Ma i promotori non si danno per vinti, come ha spiegato il direttore Stefano Campani a Decoder.
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“Non alziamo bandiera bianca. La Grande cena di Boorea la faremo, ma a fine maggio e all’aria aperta, sperando che la pandemia dia tregua a tutti noi”.
Stefano Campani, direttore di Boorea, non rinuncia all’ottimismo. La grande cena saltata in questo novembre 2020 sarà recuperata in primavera, con diverse cene un po’ più piccole. Nel frattempo, nei prossimi giorni, Boorea lancerà una raccolta fondi attraverso i social per finanziare iniziative che altrimenti perderebbero un sostegno, come i 24mila euro raccolti l’anno scorso: il progetto Casa mia della Fondazione Dopo di noi di Correggio, un progetto in Amazzonia e alcune iniziative dei circoli territoriali.
Campani ha anche ricordato l’impegno per le crisi che hanno colpito il mondo cooperativo: la sola Boorea, con fondi propri e di aziende socie, ha erogato ai soci prestatori delle cooperative finite in liquidazione 11 milioni di euro. Nel complesso l’impegno finanziario ha superato i 30 milioni: “Mi sembra una cosa importante, che forse non ci viene riconosciuta dalla città”.
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