VENTASSO (Reggio Emilia) – A gennaio saranno trascorsi 5 anni dalla fusione di 4 comuni della montagna che hanno dato vita al Comune di Ventasso. Con i finanziamenti ricevuti, l’amministrazione ha portato avanti molti progetti, in particolare per ripopolare quelle zone.
“A volte, nei paesi si sente dire che la montagna è stata abbandonata, ma non è così – le parole del sindaco Antonio Manari – Se si guardano i finanziamenti ricevuti, rispetto alla pianura, c’è una grande differenza. Poi, il Comune di Ventasso, grazie alla fusione, ha ricevuto 2-3-4 volte quanto ricevuto dagli altri enti dell’Appennino”.
Un milione e 500mila euro da Stato e Regione nei primi tre anni, un milione e 300mila nei successivi: questo significa che l’ente nato l’1 gennaio 2016 dalla fusione di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, ha ricevuto fino a oggi circa 7 milioni di euro. “Il Comune ha usato questi finanziamenti pubblici – ha spiegato il sindaco – per ridurre a zero l’addizionale Irpef, applicare tariffe Imu seconda casa ampiamente inferiori rispetto a quelle degli altri comuni
dell’Appennino e ridurre la Tari alle attività produttive, ma anche per potenziare i servizi. Ad esempio, abbiamo il trasporto scolastico interamente gratuito”.
I fondi ricevuti consentono il mantenimento di 2 asili nido e 4 scuole elementari, pur in presenza di un numero limitato di bambini. L’amministrazione ha, inoltre, pubblicato un bando per un contributo di 3mila euro all’anno destinato a giovani coppie con bambini che prendano la residenza nel Comune. “Abbiamo due coppie che hanno partecipato al bando, con 5 bambini”, ha detto Manari.
La vera sfida, infatti, è invertire il trend dello spopolamento e creare opportunità di lavoro. Sempre il Comune offre un bonus (per 3 anni) ai residenti che aprono una nuova attività imprenditoriale sul territorio e ha messo a disposizione dei locali per lo smart working. “Parlando con gli imprenditori locali, mi dicono che faticano a trovare personale e che devono andare in pianura a cercare dipendenti. Quindi, le opportunità ci sono”.
Investimenti importanti sono stati fatti anche sulla viabilità e sugli impianti sportivi. “Ciò che manca ancora, in particolare nella zona del crinale – ha concluso Manari – sono le possibilità di aggregazione per i più giovani, anche se in questo periodo sono ridotte all’osso. Si tratta di una vera e propria scelta di vita”.
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