REGGIO EMILIA – “Un edificio nuovo è un luogo di prospettive con l’idea che bisogna andare avanti, mentre nel recupero c’è anche una attenzione per un futuro che guarda all’indietro, vediamo da dove arriviamo e perché esistiamo”.
Le ex Officine Reggiane come Città dell’arte, a Biella, l’ex lanificio a cui Michelangelo Pistoletto ha dato una nuova vita, tra attività culturali e per bambini, esposizioni e laboratori creativi. L’artista biellese, protagonista della corrente dell’arte povera ha presentato sabato, nella sede del Credem di via Emilia Santo Stefano, il suo libro “La formula della creazione”, creata partendo dal simbolo matematico dell’infinito. Tre cerchi, nei due esterni ci sono gli elementi che si combinano nel cerchio centrale.
“In questo cerchio creano qualcosa che non esisteva, li avviene la creazione ma non è mai vuoto quel cerchio perché avviene sempre l’incontro, se non fosse a disposizione e quindi vuoto non ci sarebbe mai l’incontro, quindi questo concetto di vuoto è molto importante perché si può parlare di origine dell’universo come fenomeno che nasce dal vuoto, non dal nulla ma dal vuoto. Ed è in questo vuoto che tutto si combina”.
Prima della presentazione, il maestro ha incontrato gli artisti reggiani che hanno creato la bandiera della pace preventiva: un’opera collettiva ispirata al pensiero di Michelangelo Pistoletto, che è stata donata al comune di Reggio e sarà esposta alla Biblioteca Panizzi: “La parola pace è sempre stata messa come parola fine di un film di guerra, invece dobbiamo mettere la parola pace come titolo di testa della nuova storia dell’essere umano”.
“La formula della creazione”: l’artista Pistoletto a Reggio. VIDEO
19 ottobre 2023In tanti sabato nella sede del Credem in via Emilia Santo Stefano hanno partecipato all’incontro con l’artista biellese protagonista della corrente dell’arte povera