REGGIO EMILIA – Di passato, presente e soprattutto futuro, di nuovi modelli sociali: si è parlato di questo nel dibattito sui temi locali al centro della mattinata di celebrazioni per i primi 120 anni della Camera del lavoro. Il presente strettamente attuale all’interno delle fabbriche è l’obbligo del Green Pass. Il segretario provinciale Cristian Sesena, padrone di casa al Centro Malaguzzi, ha usato parole nette davanti a 230 persone rispetto al bilancio di queste prime due settimane inedite vissute col passaporto verde e nelle quali a Reggio Emilia non si sono verificati disordini: “Fin da subito abbiamo collaborato, noi siamo per l’obbligo vaccinale, ma da una parte non vedo un innalzamento delle vaccinazioni e dall’altra stiamo facendo molta fatica e la stanno facendo i nostri delegati, il cui compito non sarebbe spiegare ai lavoratori che bisogna vaccinarsi per la tutela di tutti. Spero – ha aggiunto Sesena – che la cosa finisca col 31 dicembre; se invece continuasse, la situazione diventerebbe pesante. L’obiettivo è che il sindacato sia sempre motore di sviluppo”.
Alle 9 in via Farini una targa è stata posta davanti a Palazzo Ancini, prima sede, dal 1901 al 1925, della Camera del lavoro di Reggio. Dopo un excursus storico, Sesena si è confrontato col sindaco di Reggio Luca Vecchi e col prefetto Iolanda Rolli su welfare, investimenti, occupazione e qualità della contrattazione, vedi l’insediamento Silk-Faw a Gavassa. “C’è stata una ripresa economica ancora più forte delle previsioni, ma bisogna lavorare perché nessuno rimanga indietro”, le parole del sindaco Luca Vecchi.
E c’è stato un confronto sul tema della legalità e degli infortuni sul lavoro. Il prefetto Rolli ha firmato 18 interdittive antimafia da inizio anno, altrettante ne firmerà da qui a dicembre, non solo nel settore edile. E ha annunciato nuove modalità nei controlli sui luoghi di lavoro. “Stiamo lavorando al badge di cantiere per nuovi controlli”, conclude la prefetto Iolanda Rolli.
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