REGGIO EMILIA – Doccia gelata per 70 lavoratori reggiani del comparto automotive: il gruppo Cazoo ha annunciato la cessazione delle attività in tutta l’Unione Europea. Tra gli stabilimenti coinvolti c’è quello di via Lazzaretti in città.
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Sui siti specializzati si legge “sta cadendo una stella”. Più che una caduta, una frana, che travolgerà 750 lavoratori nell’Unione Europea di cui 70 a Reggio Emilia. Cazoo, società attiva nella vendita di auto online (e main sponsor del Bologna Fc nella serie A di calcio), ha annunciato di voler dismettere tutte le proprie attività in Francia, Germania, Spagna e Italia appunto, dove, degli 80 dipendenti, la stragrande maggioranza lavora in via Lazzaretti in città. L’obiettivo di Cazoo pare sia quello di “tornare a casa”, mantenendo soltanto le operazioni nel Regno Unito, e tutto questo per preservare la liquidità. Una doccia gelata per i lavoratori reggiani, che hanno appreso la notizia poche ore fa, poco prima che una pec arrivasse alla Fiom Cgil. Il segretario Simone Vecchi non si spiega nulla di quanto sta avvenendo e non si spiega la tempistica, così, da un giorno all’altro, senza che mai l’azienda avesse richiesto l’uso di ammortizzatori.
E’ dello scorso gennaio l’acquisizione per 80 milioni, da parte di Cazoo, della Brumbrum, azienda fondata nel 2016 dal manager reggiano Francesco Banfi e attiva nella vendita e nel noleggio a lungo termine online di auto usate e a chilometri zero.
Ora il gruppo, tra le ragioni che hanno portato all’annuncio dei licenziamenti collettivi, parla, dice la Fiom, delle perdite accumulate: 18 milioni lo scorso anno, più di 15 nel semestre gennaio-luglio 2022. Ma anche della crisi del settore automotive, della scarsità del prodotto delle auto usate che impedirebbe un’attività proficua, delle incertezze nelle dinamiche del comparto, dell’aumento dei costi logistici.
“Abbiamo incontrato i lavoratori: la Fiom c’è ed è al loro fianco – dice Vecchi – e abbiamo chiesto un incontro urgente alla proprietà. L’obiettivo è ovviamente non chiudere, per cui vogliamo cercare di capire, sulla base del mandato che ci hanno dato i lavoratori, se esistano le condizioni per ritirare i licenziamenti o per utilizzare gli ammortizzatori. Una cosa è certa – conclude il segretario della Fiom provinciale – la procedura di licenziamento collettivo dura per legge 75 giorni e i lavoratori in questo periodo devono essere retribuiti”.
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