REGGIO EMILIA – In un tornante della storia segnato dalla guerra, Gigi Cristoforetti, direttore generale e artistico della Fondazione Nazionale della Danza, enuncia con chiarezza la sua visione del ruolo dell’arte. Per Cristoforetti, il compito dell’arte è creare bellezza per gli spettatori, mettendo in rilievo l’importanza della cultura nella nostra società. Il direttore di Aterballetto ha presentato i progetti che la Fondazione proporrà nei prossimi tre anni, racchiusi sotto il titolo “Primavera di corpi, luoghi e danza”.
Una delle scelte di fondo di Aterballetto è quella di portare la danza fuori dai palcoscenici. Significativo in questo senso il progetto MicroDanze, costruito insieme a Palazzo Magnani, che debutterà ad Atene e Bruxelles prima di approdare a Reggio. Non solo bellezza artistica e danza, ma anche inclusione: è quello che accadrà sabato 26 aprile in Fonderia con “Feeling good”, spettacolo che vedrà protagonisti un interprete disabile e uno abile. L’esibizione mette in rilievo la volontà di non indicare canoni di bellezza prefissati.
Eleonora Vologni
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