
In alto a sinistra Ariosto Bertani, a destra Umberto Caleffi; in basso a sinistra Redento Ligabue, a destra Rosanna Coelli
POVIGLIO (Reggio Emilia) – La Croce Azzurra di Poviglio, Brescello e Boretto piange la morte di quattro volontari: Ariosto Bertani (72 anni), Umberto Caleffi (81), Rosanna Coelli (71) e Redento Ligabue (74). Decessi comunicati solo oggi nel rispetto della volontà delle famiglie, ma avvenuti nelle ultime settimane. Non tutti i decessi sono stati dovuti al Coronavirus. Tutto il personale, dai dipendenti ai volontari fino ai ragazzi del servizio civile, si sono uniti al dolore dei parenti. “La loro scomparsa ci colpisce molto e crea un vuoto all’interno dell’associazione – scrive il presidente Claudio Sanfelici – la loro presenza oltre ai turni di servizio era quasi quotidiana, per un caffè, due chiacchiere, una letta al giornale”.
I ritratti e i ricordi
Ariosto è entrato in Associazione nel 2003, e da allora è stato presente quasi tutti i giorni, i servizi gli piaceva farli al mattino presto, quando smontavi da “notte”, lui era già li, in sede, pronto a partire, chi ha avuto anziani che andavano al Centro Diurno di Poviglio, sicuramente lo ha visto spesso; Rosanna faceva la centralinista, era in Associazione da circa 15 anni, svolgeva il servizio in modo attento scrupoloso, sempre disponibile, il giretto in sede ogni giorno non mancava mai, per due chiacchiere, una letta al giornale, un caffè in compagnia. Redento è stato uno dei fondatori dell’Associazione, data d’ingresso in Associazione 1981, oltre ai turni, ha sempre curato la manutenzione dei nostri mezzi, sempre efficienti, non perché di mestiere ha fatto il meccanico, ma per pura passione e dedizione alla Croce Azzurra, è lo ha fatto fino all’ultimo, anche prima del suo ricovero e nonostante i problemi di salute, non poteva mancare di dare una mano e fare il suo giro in officina con un mezzo bisognoso di cure. Umberto anche lui socio fondatore, data ingresso in Associazione 1981, persona solare, sempre con il sorriso, disponibile ogni volta che c’è stato bisogno, una battuta per tutti, sempre pronto a scherzare, e se non lo facevi ti istigava a farlo, il suo giretto in sede “a vedere chi c’è” non è mai mancato e per abituarci della sua assenza, ci vorrà del tempo. La scomparsa dei nostri volontari, dei nostri ragazzi, si perché chi viene in Croce, nonostante l’età ha un animo giovane, sempre con entusiasmo, sempre con voglia di fare e migliorare, mai stanchi guai a fermarsi, e anche nei momenti di “fiacca” ecco che suona il telefono, c’è qualcuno che ha bisogno, c’è da ripartire e andare; è così che li vogliamo ricordare, è in questo modo che vogliamo andare avanti. Non abbiamo potuto accompagnarli nel loro ultimo viaggio, scortarli con le nostre ambulanze, con le nostre divise arancioni, accendere le sirene per l’ultimo addio, come era giusto fare, ma lo faremo, speriamo presto, appena si potrà.
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