REGGIO EMILIA – Sindacati, delegati e lavoratori spinti a prendere posizione circa la crisi del gruppo Ferrarini e a schierarsi a sostegno di una delle due proposte in campo per rilevare l’azienda: quella del gruppo Pini di Sondrio e della finanziaria pubblica Amco.
Ivano Gualerzi, segretario nazionale degli alimentaristi della Cgil, sindacalista di lungo corso, ha raccontato negli studi de Il Graffio a Telereggio di essere di fronte a una situazione mai vista prima per un’azienda in dissesto. “Solitamente – ha detto – i lavoratori si incatenavano ai cancelli”. I dipendenti di Ferrarini, invece, hanno raccolto le firme per far decadere le rappresentanze sindacali. Con le nuove elezioni la Cgil, che era il primo sindacato in azienda, è stata superata da Cisl e Uil. “Abbiamo pagato il prezzo di un delegato licenziato e ci hanno detto di non esserci schierati per la proposta di Pini”, ha aggiunto Gualerzi che ha poi detto che, con la presentazione del secondo concordato, “si è creato un clima ‘da stadio'”.
Enzo Mesagna, della segreteria nazionale della Fai-Cisl, ha lamentato l’attenzione mediatica per la crisi del gruppo di Rivaltella, giustificando il documento dei delegati sindacali di Cisl e Uil che accusa Telereggio e Reggionline di denigrare Ferrarini con notizie false. “Lo avrei firmato? Stavo lavorando a un altro, mi hanno anticipato. Non avrei scritto quelle parole, ma il contenuto lo condivido”, ha detto. Nessun chiarimento però, da parte della Cisl, su quali sarebbero le notizie false diffuse dai nostri organi di informazione, Tg Reggio e Reggionline. Non una parola sulle responsabilità di chi ha amministrato l’azienda e l’ha portata sull’orlo del baratro. Adesso, l’obiettivo primario è salvaguardare l’occupazione ma secondo Gualerzi restano dei nodi da sciogliere.
Nella proposta di Pini si parla di un nuovo stabilimento a Reggio Emilia, ma ancora non ci sono richieste; nell’altra si parla di utilizzare gli stabilimenti già esistenti di Bonterre. Se la Cgil non si schiera tra le due cordate, per Antenore Cervi, presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori, la proposta di Bonterre aprirebbe nuove opportunità per il settore suinicolo locale: “Significherebbe la presenza di un grosso macello cooperativo e la possibilità di fornire materie prime del territorio”.
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