REGGIO EMILIA – Argini gruveria per colpa delle nutrie che scavano le proprie tane lungo i corsi d’acqua. Esisterebbe una correlazione tra esondazioni di fiumi o torrenti e la presenza diffusa di questi roditori. Ne è convinto Marcello Stecco, ex assessore del Comune di Gualtieri, ex consigliere provinciale e considerato uno dei più attenti conoscitori del Crostolo, alla cui situazione in passato ha dedicato numerosi interventi politici.
“Ci sono studi elaborati da importanti università che dimostrano gli effetti negativi dei roditori sugli argini. Un argine frequentato da questi animali ha una stabilità di 10 anni, non frequentato può durare anche 100 anni”, ha affermato Stecco. Le nutrie scavano tane che possono arrivare fino a 6 metri di lunghezza con un foro variabile da 20 a 40 centimetri che, con lo spostamento dell’acqua, aumentano ancora.
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