REGGIO EMILIA – La malattia di Poste italiane è semplice da diagnosticare e si chiama carenza di personale. Parola della Cisl, che contesta la logica e le motivazioni della riorganizzazione degli uffici postali di Reggio Emilia e provincia.
Nelle settimane scorse Tg Reggio si è occupato spesso delle code che da qualche tempo a questa parte si formano fuori dagli uffici postali. Francesco Balzano, segretario di Slp-Cisl Emilia Centrale, ha affermato a riguardo: “Nel picco natalizio si sono verificate code interminabili, con attese anche di un’ora. E’ un problema di cui bisogna farsi carico”.
Poste italiane è presente nella nostra provincia con 90 sportelli. Nel comune capoluogo le filiali sono 10 e 4 di queste – quelle di via San Nicolò, viale Timavo, piazza Marconi e San Maurizio – sono aperte dal lunedì al venerdì anche nel pomeriggio. In provincia, sono aperti al pubblico anche al pomeriggio gli uffici postali di Correggio, Guastalla, Montecchio, Rubiera e Scandiano.
Gli altri 81 sportelli osservano orari differenziati: alcuni sono aperti solo la mattina, altri tre giorni la settimana. Secondo il sindacato lavoratori Poste della Cisl, l’unica soluzione – anche in funzione anti contagio – è il ripristino della piena operatività di tutte le filiali. Ma c’è un ma: “Riteniamo che il personale sia insufficiente per coprire tutte le filiali, quindi bisogna esaminare le reali esigenze di organico”.
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