REGGIO EMILIA – “I consultori sono stati conquistati con una battaglia civile, oggi hanno bisogno non solo di essere difesi ma anche di essere rilanciati”.
In occasione del 50° anniversario dell’entrata in vigore della Legge che ha istituito i Consultori Familiari Pubblici anche la Cgil di Reggio rilancia le richieste al Governo per la tutela di un servizio fondamentale. 22 i consultori presenti sul territorio reggiano, 172 in Emilia Romagna. “A fronte di un impegno smisurato da parte del Governo a ostacolare in ogni modo la libertà di scelta delle donne, sul proprio corpo e sulla propria vita, non si registra alcun impegno per le condizioni dei consultori”. A parlare è Elena Strozzi della segreteria confederale di Cgil Reggio Emilia
Il sindacato denuncia da tempo il progressivo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale che – dice la Cgil – “si riflette drammaticamente anche sui consultori: carenza di personale, riduzione dei finanziamenti, ingerenze ideologiche e politiche. I tagli e la razionalizzazione della spesa pubblica hanno ridotto il numero dei consultori e il relativo personale, incidendo negativamente sia sull’offerta dei servizi sia sulle prestazioni, ampliando le diseguaglianze territoriali”. “In Emilia Romagna siamo all’avanguardia ma è una battaglia di tutti”.
La Cgil chiede dunque un adeguato finanziamento dei consultori, con investimenti certi e strutturali per garantire la piena operatività e l’ampliamento dei servizi e un piano di assunzioni straordinario: “Importante la formazione del personale, dotandolo di risorse economiche e professionali”.