REGGIO EMILIA – Reggio Children deve restare a maggioranza pubblica: lo ribadisce la Cgil intervenendo nel dibattito che si è innescato in quesi giorni sul mondo che ruota attorno ai servizi educativi per la prima infanzia. Ma il sindacato parla anche di problemi strutturali del Centro Loris Malaguzzi che non lo rendono pienamente operativo.
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“Il centro Malaguzzi non è operativo in tutte le sue potenzialità. Ha un problema sull’atelier Raggio di Luce, da tempo non operativo per problemi di raffreddamento e riscaldamento, ha temperature troppo elevate o troppo fredde”. Così Alessandro Gabbi, segretario provinciale della Filcams Cgil.
Funzione Pubblica e Filcams Cgil si dicono rassicurate dalle parole del sindaco Massari che ha escluso ogni forma di privatizzazione ma non vogliono rinunciare al ruolo di interlocutori e rappresentanti della maggioranza dei lavoratori. Sollevano poi il tema dei problemi strutturali del Centro Internazionale per l’infanzia Loris Malaguzzi: se l’atelier Raggio di Luce è praticamente inutilizzabile da tre anni, da tre mesi lo sono anche alcuni spazi della villa che si affaccia su Piazzale Europa. “Cè una problematica sulla palazzina uffici di Reggio Children Srl: il tempo ha segnato la controsoffittatura e questo ha reso inagibili alcuni uffici”.
A risentirne – aggiunge il sindacato – le attività di consulenza e formazione, fonte di introiti economici. “Anche per motivi di sicurezza si devono usare gli spazi ma in forme ridotte: un gruppo di 50 persone può essere ridotto a 20. Riducendo il numero di visitatori si riduce anche l’introito che potenzialmente potrebbe arrivare da Reggio Children”.
E’ necessario, scrive la Cgil, rilanciare il tema della qualità del lavoro per tutti gli attuali dipendenti, creando condizioni salariali e normative il più omogenee possibile tra Istituzione, Fondazione e Reggio Children Srl; e che il Centro Malaguzzi continui ad essere una vetrina per la città. “La stessa richiesta dei dipendenti è quella di poter lavorare al 100%. Tengono al loro lavoro ma non riescono a dare la potenzialità piena. Noi chiediamo che si trovino le risorse per arrivare ad una funzionalità al 100% se non nell’immediato, in un breve termine”.