REGGIO EMILIA – Fare vacanza in agriturismo riscoprendo quella che può essere definita la grande bellezza rurale. Una scelta per chi vuole stare a contatto con la natura, fare sport, mangiando prodotti delle aziende agricole emiliano-romagnole e visitando il territorio.
Vacanze che sono anche sinonimo di sicurezza, sempre molto amate dai turisti molti dei quali stranieri. La stima del fatturato complessivo regionale del settore agrituristico, operata sul numero dei pasti annuali e dei posti letto disponibili, ammonta a oltre 171 milioni di euro. La rete regionale conta 1246 strutture, 95 sono nel Reggiano. Un settore strategico, vivace e in continua evoluzione che in questo lungo e difficile anno di pandemia ha dato prova di incredibile resistenza.
Durante la videoconferenza stampa dall’assessore regionale all’Agricoltura, il reggiano Alessio Mammi, sono state elencate le misure a sostegno di queste strutture ricettive. “Li abbiamo sostenuti in questi anni – ha spiegato Mammi – attraverso 25 milioni di euro di investimenti del Psr e 3 milioni destinati a dare una mano per affrontare l’emergenza Covid. Continueremo a farlo per farli conoscere e attirare così persone, utenti e turisti”.
Presentato anche il nuovo portale, agriturismo.emilia-romagna.it, diviso in tante sezioni con descrizione puntuale degli agriturismi aperti e capace di indirizzare anche il turista più esigente, per chi vuole fare sport oppure visitare il territorio e il patrimonio storico. L’analisi dice che in media si resta in agriturismo per tre notti e che si tratta di una vacanza scelta anche dalle famiglie con bambini e ragazzi, che possono trovare attività adatte a loro. La Regione ha investito in una capillare campagna di comunicazione anche social per promuovere l’enogastronomia, l’enoturismo, le attività didattiche e appunto l’accoglienza.
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