FABBRICO (Reggio Emilia) – E’ stata la bandiera della pace ad aprire il corteo che ha attraversato le vie di Fabbrico nel giorno del 79° anniversario della Battaglia del 27 febbraio 1945. Un episodio centrale della Guerra di Liberazione italiana, lo scontro tra i partigiani e i militi della Brigata Nera: morirono i partigiani Leo Morellini, Piero Foroni, Luigi Bosatelli oltre a Genesio Corgini, uno dei 22 ostaggi presi dai fascisti.
“Oggi le fabbriche sono chiuse, le scuole sono chiuse e i ragazzi parteciperanno al corteo con i loro insegnanti: è un momento di festa perché riconosciamo in questa giornata il contributo della comunità di Fabbrico alla costruzione della nostra Repubblica. E in questo momento è molto attuale parlare dei valori costituzionali”, le parole del sindaco Roberto Ferrari.
Le iniziative si sono aperte sabato con l’inaugurazione al parco della Memoria del monumento dedicato alle staffette partigiane. Dopo il corteo partito da via Roma, è stata deposta una corona di fuori ai piedi del monumento ai caduti, poi la commemorazione lungo la strada per Campagnola, luogo in cui avvenne la battaglia. E’ stato il presidente della Regione Stefano Bonaccini a tenere l’intervento di chiusura: “Come tutti gli anni organizziamo la nostra manifestazione con le scuole, con cui abbiamo lavorato nei mesi precedenti con un percorso mirato sulla memoria e il recupero della memoria. Un evento tragico che ha significato la conquistata libertà che poi ha portato alla Repubblica e alla Democrazia”.
I bambini e i ragazzi delle scuole, dunque, protagonisti attivi: con i canti preparati in classe hanno reso omaggio al sacrificio di quei giovani 79 anni fa ma hanno voluto lanciare al mondo di oggi un messaggio chiaro. Infine, come ogni anno, una delegazione del Centro Studi Italia e dell’Unione Combattenti della Repubblica Sociale Italiana si è ritrovata a Villa Ferretti, per un suo omaggio ai militari della RSI caduti quel giorno.
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