REGGIO EMILIA – Reggio custode del tricolore, la cui prima versione, quella del 7 gennaio 1797, è stata consegnata stamattina ad Ana Maria Vitelaru, medaglia di bronzo alle paralimpiadi di Parigi per sugellare il legame profondo che lega gli sportivi alla bandiera italiana.
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“E’ una emozione indescrivibile ricevere il Primo Tricolore al Valli. Per me è assai importante questa bandiera”. Un tricolore vivo, il simbolo che portano con orgoglio gli sportivi alle Olimpiadi. Sono loro oggi a far risplendere la nostra bandiera su podi di tutto il mondo. Campioni che hanno l’Italia nel cuore, anche se sono nati in un altro paese, come Ana Maria Vitelaru, medaglia di bronzo nell’handbike alle ultime paralimpiadi. “Nelle nostre mani abbiamo il potere di fare un capolavoro delle nostre vite”.
Con lei, premiata sul palco del Valli con il primo tricolore dal Sindaco Massari, a issare la bandiera della cittadinanza c’era anche Yassin Bouih, protagonista a Parigi nei 3000 siepi. Un italiano di seconda generazione, nato a Reggio nel giorno di San Prospero, che rappresenta l’Italia del futuro. “Da piccolo non avevo atleti cui ispirarmi, ora è importante poterlo fare con i più giovani. A tutti consiglio di credere in voi stessi”.
Con loro sul palco del teatro Valli anche il campione olimpico della Maratona di Atene 2004, Stefano Baldini, che ha sottolineato l’importanza dello sport nella formazione dei giovani e i suoi valori universali, celebrati oggi durante la Festa del tricolore: “I nostri ragazzi trovano una opportunità importante nello sport, imparando a perdere, a vincere e a superare gli ostacoli”.
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