REGGIO EMILIA – Hanno sospeso la propria attività musicale e non sono più presenti sui social network. Ora però tornano a parlare e si raccontano. Lo fanno con il volto coperto da un passamontagna, lo stesso passamontagna indossato nei loro video clip e nei loro concerti. Sono i componenti del gruppo P38 La Gang.
Sono quattro e sono indagati per il reato di istigazione a delinquere dalla procura di Torino. Si raccontano in un documentario realizzato dalla casa di produzione Vdnews, con sedi a Milano e Firenze: un contributo che sarà disponibile su Youtube a partire dal 27 dicembre. L’indagine sulla band era stata aperta dalla procura di Reggio lo scorso maggio dopo che la band si era esibita al circolo Arci Tunnel esponendo sul palco una bandiera delle Brigate Rosse. Fascicolo poi trasmesso ai magistrati di Torino dove esiste un nucleo speciale di Polizia Giudiziaria che si occupa di sovversione.
Alla fine di novembre, Digos e carabinieri del Ros avevano effettuato perquisizioni nelle abitazioni dei quattro componenti della band a Bologna, Bergamo, Nuoro, dove vivono gli indagati, sequestrando materiale informatico. Nella vicenda è stato coinvolto anche il reggiano Marco Vicini, in qualità di presidente del Tunnel, organizzatore del concerto dello scorso 1 maggio: Vicini è stato avvicendato alla guida del circolo a inizio ottobre. I testi dei brani musicali della P38 la Gang contengono continui richiami alle azioni delle brigate rosse e agli anni di piombo.
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