REGGIO EMILIA – Due serate da tutto esaurito al teatro Valli per il debutto del nuovo spettacolo di Federico Buffa, che è tornato alla sua grande passione, ovvero il basket Nba, raccontando “Otto infinito – Vita e morte di un mamba“, dedicato all’incredibile storia di Kobe Bryant, leggenda mondiale della pallacanestro scomparsa ormai 5 anni fa.
Nelle due ore di spettacolo c’è di tutto: c’è il basket per i palati fini, per quelli che conoscono la storia degli ultimi 30 anni della Nba, i personaggi e la tattica, addirittura la filosofia applicata alla pallacanestro. Ma ci sono anche sentimenti come perseveranza, resilienza, tradimento, fallimento, riscatto, sensazioni che si elevano rispetto ai meri 28 metri del parquet, entrando nelle vite di tutti noi, parlandoci della nostra quotidianità, di altissime vette e di profondi bui all’inseguimento della vittoria perfetta, dell’Eldorado del successo. Attraverso il doveroso omaggio all’8, che poi è divenuto 24 in maglia Los Angeles Lakers, lo spettacolo, per la regia di Maria Elisabetta Marelli, tocca tutte le tappe fondamentali della storia sportiva di Bryant, ma offre anche una riflessione su cosa comporti vivere letteralmente per la vittoria.
Nella storia del “mamba nero”, Reggio Emilia è satellitare, al pari delle altre tappe italiane della famiglia Bryant: per quanto concerne la sua esperienza nella nostra città si parla, in particolare, di due personaggi: l’ormai celeberrima professoressa di educazione fisica, che consigliò all’adolescente Kobe di darsi all’atletica a scapito della pallacanestro, e di Suor Leonarda, rigidissima educatrice della scuola San Vincenzo.
Come è ormai tradizione per gli spettacoli di Buffa, il palco è incorniciato in una scenografia immersiva mentre la voce è accompagnata e, ogni tanto sostituita, da musiche che fanno rivivere i capolavori di Sir John Williams, autore di leggendarie colonne sonore per Hollywood che divennero pietre miliari anche nella vita del giovane Bryant.
Federico Buffa Kobe Bryant 8 infinito Teatro Valli esaurito