REGGIO EMILIA – In diversi in questi giorni hanno paragonato quello che sta accadendo, ovvero il tira e molla sul concerto di Kanye West e le caratteristiche dell’artista in sè, a quello che accadde al circolo Arci Tunnel il primo maggio 2022: i P38 La Gang salirono sul palco inneggiando alle Nuove Br, quello che poi fanno con i testi delle loro canzoni. L’assunto di molti è che si siano utlizzati due pesi e due misure e che la protesta per i fatti di un anno e mezzo fa dovrebbe essere simile per il rapper statunitense, autore nel recente passato di dichiarazioni apertamente antisemite.
E’ delle ultime ore un post su Instagram di Marco Vicini, presidente del Tunnel all’epoca del concerto e coinvolto nelle indagini per quei fatti: la foto è stata scattata all’interno della mostra sui CCCP ai Chiostri di San Pietro, Vicini parla di giorni, questi, in cui ‘fioriscono distinzioni tra etica ed estetica, arte e politica’ e di ‘appelli alla libertà dell’arte e della cultura contro ogni forma di censura‘.
Murubutu, al secolo Alessio Mariani, rapper reggiano filoso, docente alle superiori, la pensa così: “I P38 sono stati accusati di apologia del terrorismo, è una accusa più grave rispetto alle polemiche suscitate dalle affermazioni di Kanye West. Quello che preoccupa di Kanye West non sono tanto le sue affermazioni, quanto i problemi logistici che può dare il suo arrivo. Il dibattito che si è creato in città attorno a questo evento mi sorprende: prima di tutto è la scelta di un privato e quindi è una scelta libera, e poi perchè lui è un provocatore e noi stiamo facendo il gioco di Kanye West perchè lui vuole attirare visibilità attraverso questi atteggiamenti”.
Murubutu si sta preparando all’uscita di un nuovo album e a novembre alla biblioteca Panizzi proporrà un workshop agli insegnanti sul tema del rapporto tra rap e letteratura: “Non è una questione di limiti – dice – perchè bisogna salvaguardare la libertà artistica. Ci vuole responsabilità e soprattutto ci si deve prendere la responsabilità delle proprie scelte. Nell’arte ci vuole un’etica personale”.
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