REGGIO EMILIA – Il centrodestra si divide sullo Ius Scholae e intanto sono passati 32 anni da quando è stata riformata la legge sulla cittadinanza, una ferita aperta per 315mila studenti stranieri che da lunedì frequenteranno la scuola elementare.
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Forza Italia torna a pressare il centrodestra sullo Ius Scholae. “Guai – attacca il vicepremier Antonio Tajani – se abbiamo paura di concedere diritti meritati: saremmo un centrodestra oscurantista”. Freddissima la replica della Lega, con il vicesegretario Andrea Crippa che replica: “Il tempo delle boutade estive è finito, la legge va bene così e non si tocca”.
La legge in questione è del 5 febbraio 1992, il Presidente della Repubblica era Cossiga, quello del Consiglio Giulio Andreotti; in totale gli stranieri non italiani erano 648mila, ma un terzo proveniva da Paesi europei. Oggi, sono poco meno di 5 milioni e 4 su 5 arrivano da fuori Ue. Eppure, la legge sulla cittadinanza è sempre quella. Una fotografia del passato che nega opportunità e non guarda al futuro, sottolinea Gianluca Grassi, presidente della Fondazione Mondoinsieme: “Si crea una dinamica di frustrazione, non soltanto perché vengono proibite o negate opportunità come viaggiare liberamente o partecipare a concorsi pubblici o votare, ma anche solo il potersi considerare uguali ad amici italiani o che hanno preso la nazionalità”.
Opportunità negate che generano un profondo senso di rifiuto. La cittadinanza non è più collegata con le politiche di accoglienza, ma è riferita a persone che vivono da decenni in Italia. Basti pensare che nel 2023 i nuovi italiani sono stati 213mila, praticamente la metà del totale di stranieri extra Ue che c’era nel 1992, quando è stata fatta la legge. Il nuovo anno scolastico si apre con 315mila minori stranieri in classe alle elementari, 48mila quelli che con lo Ius Scholae avrebbero la cittadinanza e il 12,8% di loro, secondo l’analisi di Svimez, risiede in Emilia Romagna. “E’ difficile parlare di dati precisi – ha aggiunto Grassi – anche se sicuramente su un territorio come il nostro parliamo di qualche migliaio di studenti che in tutti gli aspetti si sentono già italiani ma che sono ancora stranieri”.
Reggio Emilia Gianluca Grassi ius scholae Fondazione MondinsiemeIus Scholae: a Reggio e provincia gli studenti stranieri sono il 19,2% del totale. VIDEO